Scendendo per le antiche scale di Via S. Giovanni, che dalla 
                Chiesa nuova conducono alla Spiaggia grande, s’incontra la Cappella 
                di S. Giovanni anticamente denominata S. Giovanni de Pastiniello 
                seu Trabucco . La denominazione Pastiniello riporta alla memoria 
                il pastinato, la forma di contratto agricolo più antica e più 
                diffusa per il dissodamento delle terre. 
              E’ costituita da un vano rettangolare, di limitate dimensioni, 
                coperto con volta a botte lunettata e con finestre sul solo lato 
                esterno al quale è addossata la sacrestia. Oltre agli stucchi 
                decorativi, diversi da tutte le altre chiese di Positano, questa 
                chiesa è interessante per il pavimento, per il pregevole paliotto 
                dell’altare e per un’urna cineraria romana murata in sacrestia.
              Il pavimento, in cotto campano parzialmente maiolicato, tecnica 
                adottata dai maestri reggiolari vietresi, è decorato con una rosa 
                dei venti a ricordo del restauro eseguito, nella seconda metà 
                del 700, da padroni marittimi e da marinai.
              Il paliotto dell’altare e l’altra fascia decorata posta al di 
                sopra dell’altare, differiscono da tutti gli altri paliotti ed 
                elementi decorativi delle chiese di Positano. Quasi certamente 
                sono elementi di spoglio di un’altra chiesa qui portati quando 
                anche questa cappella venne ristrutturata. Mirabile per gli ornati 
                di fiori, i girali e le volute grottesche rinascimentali, usate 
                da uccelli esotici come posatoi, fu realizzata seguendo una tecnica 
                in voga, a quei tempi, nelle botteghe d’arte napoletane. 
              La dedicazione a S. Giovanni Battista, il pavimento decorato 
                con la rosa dei venti ed il particolare paliotto, mi inducono 
                a credere che, in origine, detta chiesa sia stata fondata dall’Ordine 
                degli Ospedalieri, fondato da fra Gerardo Sasso di Scala, divenuto 
                poi Sovrano Ordine Militare di Malta, che aveva come protettore 
                S. Giovanni Battista cui dedicarono molte chiese e cappelle.
              Sulla parete frontale della sacrestia è murata una antica urna 
                cineraria, adibita in passato a lavacro. Vi è rappresentata la 
                deposizione di un giovane, che potrebbe anche essere la trasposizione 
                del Cristo, retto da due figure maschili. Purtroppo essendo murata 
                per tre lati non è possibile sapere se e quali altre scene sono 
                raffigurate sulle rimanenti facce che erano, quasi sempre anch’esse 
                decorate. 
              L’esterno è privo di elementi decorativi di rilevante interesse, 
                salvo che per le lesene di contorno del prospetto, del timpano 
                e per le cornici del portale d‘ingresso.