È la chiesa del rione Liparlati ed una delle più antiche di Positano. 
                Fondata nel XII secolo, in onore di Santiago de Compostela, (S. 
                Giacomo del Campo di stelle) dalla famiglia Parrata che aveva 
                interessi commerciali con la Spagna, è il cuore intorno al quale 
                ha preso forma e si è sviluppato l’antico borgo medievale.
              Alcune decorazioni a carattere religioso, rinvenute sulle mura 
                di vecchie case parzialmente dirute e prossime alla chiesa, fanno 
                ritenere che vi fosse aggregato un cenobio di cui si è persa memoria.
              Come la maggior parte delle chiese minori, è ad una sola navata 
                con copertura a volta lunettata con quattro oblò, per poter meglio 
                illuminare l’interno con i due altari. L’altare principale, in 
                commesso marmoreo, ha, al di sopra, in una cornice, un quadro 
                di S. Giacomo. Sul secondo altare in muratura, sulla destra, vi 
                è un dipinto, di buona fattura, che rappresenta l’ultima cena. 
                In una nicchia di fronte al secondo altare sono custodite le statue 
                di rappresentanti delle varie etnie convertite al Cristianesimo. 
              
              Sull’ingresso vi è la cantoria accessibile dalla sacrestia.
              Fu la prima chiesa positanese ad essere restaurata, nel XVIII 
                sec., a cura di Giovanni Cimmini e dei suoi marinai, scampati 
                ad un naufragio, come ricorda l’epigrafe sul pavimento parzialmente 
                maiolicato e ora quasi del tutto consunta per il calpestio. “Insignis 
                miraculi B. Jacobo intercedente Jhoannes Cimini ejusque nautae 
                naufragio periculo liberati pavimentum hoc in memoriam posuere 
                XII Kalendas majas anno aere christianae MDCCVII”.
              Al centro del pavimento sono riportati i simboli dei pellegrini 
                che si recavano a Santiago de Compostela, bordone col nodo al 
                centro, la conchiglia e la mantella.
              All’esterno, ai lati dell’ingresso, sono murate due formelle 
                in marmo con incise le figure degli apostoli S. Giacomo e S. Giovanni(?). 
                Su quella a destra vi è la scritta R.D. GAETANO PUSO EX CHARITATE 
                1708 D. e su quella di sinistra FAM. PUNZI E 1709. 
              L’elemento peculiare che caratterizza la chiesa e con essa l’intero 
                rione, è il campanile con la caratteristica cupoletta a cipolla 
                rivestita con ambrogette colorate, così descritto da Errico Talamo: 
                -Dalla sacrestia con una comoda scala si sale sul campanile. Il 
                quale sorge a due piani ed è alto settanta palmi, ed il suo culmine 
                acuminato a guglia, presenta da lontano una vaga vista per i vari 
                colori che l’adornano. Ed ancora Giuseppe Vespoli: -Oltremodo 
                caratteristico il suo campanile ritratto sullo sfondo del rione 
                da tutti i pittori che lo trovano oltremodo artistico pur nella 
                sua semplicità e nei suoi colori.